Con i commenti di Pietro e Vittorio Parodi
Parodi Roberto
Roberto Parodi, giornalista, scrittore e, soprattutto viaggiatore in sella alla sua moto, in ’ La moto spiegata a mio figlio ’ riesce a trasmetterci, ancora una volta, un forte amore e una grande passione per la motocicletta.
Con un stile chiaro e lineare, ma comunque estremamente intenso, riesce a coinvolgere facilmente anche il lettore meno appassionato di motociclismo. Oltre alle disquisizioni sull’andare in moto e su tutta la filosofia che c’è dietro, nel testo trovano spazio le dichiarazioni dei figli di Parodi, che rendono innovativo ed originale il testo, e permettono di smorzare il tono, troncando quelle parti che, alla lunga, potrebbero risuonare un po’ troppo da manuale.
Il testo vede la figura del narratore, che è lo stesso Roberto Parodi, non più come consumatore della moto, ruolo a cui eravamo abituati leggendo i suoi precedenti testi, ma come genitori che usa la motocicletta. Per questa ragione, in un certo senso, è possibile rintracciare delle linee pedagogiche , che l’autore confessa di utilizzare per l’educazione dei propri figli. Per questa ragione, il testo ben si presta anche per coloro che, non necessariamente, devono essere patiti del mezzo. Al contrario, si rivolge a tutti quei genitori che, prima o poi, dovranno fare i conti con le richiesti che i figli gli faranno per avere il primo scooter.
Per Parodi, la moto è il simbolo della propria vita, che non si riduce nel provare piacere nel guidare il mezzo, ma significa aver saputo apprezzare tutti quegli insegnamenti che questo mondo gli ha dato. Insegnamenti come l’umiltà, l’amicizia, la fiducia nel prossimo, la diligenza, l’attenzione, ma anche l’ottimismo, la tenacia, il coraggio e soprattutto la consapevolezza che quando si riesce a dare davvero il massimo, alla fine una soluzione si trova sempre, qualunque sia il problema. Questa è la lezione che attraverso il testo Parodi vuole trasmettere ai propri figli ed a tutti i suoi lettori.